SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

La Sicilia, con il suo sviluppo costiero di poco più di 1000 Km, è la più estesa isola del Mar Mediterraneo.
Abbiamo già pagaiato in inverno l'arcipelago delle Isole Eolie, in estate quello delle Isole Egadi, più altri piccoli tratti di costa nei dintorni di Trapani, Catania e Palermo.
Ora è arrivato il momento di effettuarne il periplo completo: dal 19 luglio al 22 agosto saremo in navigazione attorno all'Isola.
Le percorrenze medie giornaliere sono stimate in circa 32 Km.
Se volete partecipare, anche solo per un periodo, sarete i benvenuti.
Tatiana e Mauro

mercoledì 5 agosto 2015

Avola - Siracusa (30 km) + Siracusa - Siracusa (15 km)

Martedì 4 luglio 2015
Le previsioni non sbagliano mai: per oggi annunciano vento da nord-est
forza 4 in aumento. Esattamente contrario alla nostra rotta. Del resto,
dopo dieci giorni di vento a favore, non possiamo lamentarci.
Lasciamo la spiaggia di Avola alle 9 del mattino, molto prima del solito:
ci svegliamo all'alba per smontare le tende prima dell'arrivo del trattore
addetto alla pulizia della sabbia e ci trasferiamo nella gelateria vicina
per la prima colazione a base di doppia brioche e doppia granita al caffè.
Siamo cosi pronti per affrontare il vento!
La costa rocciosa a nord di Avola è molto bella, con scogliere di marna
bianca e di arenaria gialla, intervallate da una serie di calette
invitanti, ridossate dal vento grazie ai piccoli capi disseminati di scogli
affioranti e protette dal sole cocente grazie ad alberi frondosi tra cui
friniscono mandrie di cicale.
Ci rifugiano nella baia di Fontane Bianche per fare cambusa, bere
l'ennesimo caffè e... attendere che il 'nostro' Grecale cali d'intensità.
Ed infatti, come da previsioni, alle 17 cala!
E come da programma, alle 17 noi riprendiamo il mare: costeggiamo fino ad
Ognina e poi tagliamo su Capo Murro di Porco per non allungare troppo i
tempi di percorrenza e non essere costretti a sbarcare col buio.
Il promontorio imponente e roccioso è sovrastato da un bel faro bianco, è
riserva marina ed è spettacolare!
La scogliera alta una ventina di metri è punteggiata di grotte ed archi
naturali. Lo spettacolo migliore arriva per noi sul versante
settentrionale, quello sul quale il Grecale ha sfogato il suo impeto
durante l'intera giornata e che troviamo ancora avvolto in una 'lavatrice'
superlativa! Le onde vanno e vengono e saltano da ogni parte e si
rincorrono e formano picchi liquidi sotto quelli rocciosi del capo. Ognuno
di noi sceglie una rotta diversa ed il mio Voyager si avvicina alla
scogliera per farmi assaporare meglio l'odore del mare. Viviamo tutti
un'ora di navigazione esaltante.
Proseguiamo col naso rivolto all'insù, ammirati dalla bellezza della costa
e dalla forza aggressiva del mare, che pure ci ritroviamo a guardare da
sotto in su perché alcune onde arrivano ad oscurare l'orizzonte.
Emozionante!
E l'emozione cresce al momento di scegliere il campo per la notte: superata
la boa gialla del limite della riserva, e a pochi metri dalla luce rossa
dell'ingresso del porto grande di Siracusa, scorgiamo una caletta
incastonata tra le piscine naturali, le vecchie cave di tufo ed il
villaggio di pescatori ormai abbandonato!
C'e abbastanza spazio per sistemare i nostri quattro kayak sul triangolino
di spiaggia di sabbia rosata e conchigliette piccolissime e tempo
sufficiente per scegliere dove montare il campo prima che l'oscurità
avvolga ogni cosa. È il luogo ideale per chiudere una giornata ideale!

Mercoledì 5 luglio 2015
Le tende svettano sul terrapieno che fronteggia Siracusa. Chiacchieriamo di
ogni cosa e scegliamo di prenderci una giornata di riposo. Allo scoccare di
mezzogiorno muoviamo verso Ortigia, l'isola allungata che racchiude tra le
sue alte mura il cuore pulsante e turistico della città. Invece del solito
cremino, oggi scegliamo un cartoccio di pesce fritto, un panino con
prosciutto e mozzarella ed un ghiacciolo al limone.
Purtroppo la vita riserva anche cattive sorprese: Dario, il nostro fidato
cuoco, ci lascia prematuramente stroncato dalla febbre. Ne diamo il triste
annuncio sapendo che il viaggio non sarà più lo stesso ma conservando di
lui un profondo ricordo e... un pezzo dell'attrezzatura: Vincenzo la
pagaia, Mauro il paraspruzzi ed io la bussola! Ci mancheranno le sue risate
ed i suoi risotti!
Grazie all'intercessione di un amico catanese lasciamo il suo kayak presso
la sede di un circolo velico-canoistico nel porto piccolo di Siracusa e
alle cinque del pomeriggio, quando abbiamo percorso appena 6 km, ci
apprestiamo a costeggiare il promontorio su cui sorge la città nuova di
Siracusa.
Ci teniamo lungo costa col duplice intento di cancellare dal campo visivo i
palazzoni della periferia e di esplorare le grotte che costituiscono
un'astrazione turistica per i molti villeggianti che le possono raggiungere
solo su barche a motore (visitate in kayak, in silenzio e senza la puzza
degli idrocarburi sono tutt'altra cosa!).
Su consiglio dello stesso amico proseguiamo fino a scorgere il vecchio
tracciato della ferrovia cittadina, ora trasformato in pista ciclabile (su
cui però scorrazzano anche moto e motorini... sigh!) e sotto la tonnara in
ristrutturazione scorgiamo un angolino degno di nota: una lingua di
ciottoli bianchi al fondo di una cala ovale, acqua bassa e limpida e
fiorellini di campo ad incoronare tavolini, sedie e divanetti... ci manca
tantissimo il cuoco del gruppo, che in questo luogo avrebbe trovato la
giusta ispirazione per quella pasta con la bottarga che ci aveva promesso e
che non ci ha potuto preparare.
Ma, come ama sempre dire lui stesso, una promessa è una promessa: Dario, ci
rivediamo presto a Palermo!

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