SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

La Sicilia, con il suo sviluppo costiero di poco più di 1000 Km, è la più estesa isola del Mar Mediterraneo.
Abbiamo già pagaiato in inverno l'arcipelago delle Isole Eolie, in estate quello delle Isole Egadi, più altri piccoli tratti di costa nei dintorni di Trapani, Catania e Palermo.
Ora è arrivato il momento di effettuarne il periplo completo: dal 19 luglio al 22 agosto saremo in navigazione attorno all'Isola.
Le percorrenze medie giornaliere sono stimate in circa 32 Km.
Se volete partecipare, anche solo per un periodo, sarete i benvenuti.
Tatiana e Mauro

lunedì 3 agosto 2015

Pozzallo - Portopalo (37 km) + Portopalo - Avola (33 km)

Domenica 2 agosto 2015
Alcune nuvolette sparse rinfrescano la prima colazione e ci accompagnano
oltre la lunga diga foranea del porto di Pozzallo.
Le lunghissime spiagge di sabbia ad oriente del paese sono tutte molto
affollate e noi troviamo rifugio in un angolino meno frequentato dove
sbarchiamo per pranzo dopo oltre 15 km. L'acqua è talmente bassa e talmente
calda che rimaniamo a lungo in ammollo.
Il Golfo di Marza è invece punteggiato di casette sul mare, senza neanche
un bar. Vorremmo tanto bere una birra e mangiare un gelato, perché siamo
ormai più a sud di Tunisi ed il caldo africano si sta facendo sentire, ma
dobbiamo accontentarci di una sosta breve senza generi di conforto su una
micro spiaggetta occupata da famigliole prolifiche. Non facciamo in tempo a
scendere che una frotta di bambini prende d'assalto i nostri quattro kayak.
Un papà più solerte degli altri viene a riprendersi il figlio, che nel
frattempo mi ha rivolto domande per me incomprensibili e, quasi a scusarsi,
gli dice: "Lascia stare la signora, ché lei parla italiano e tu ancora non
l'hai imparato!".
Punta delle Formiche ci riserva belle sorprese, con alcune grotte ed archi
naturali dalle volte così levigate da sembrare artificiali. Anche all'Isola
delle Correnti troviamo un'altra sorpresa: Rino e Rosario, due kayaker
catanesi, ci vengono incontro a nuoto e ci fanno le feste.
Per recuperare la tappa 'breve' del giorno precedente decidiamo di
allungare quella odierna e proseguiamo fino alla Rada di Portopalo.
C'è una bella spiaggia di sabbia che termina nel porticciolo dei
pescherecci ed un ristorantino con tutte le luci accese attira la nostra
attenzione: pur di raggiungerlo in fretta, attraversiamo un molo di cemento
ed una massicciata, un cantiere navale con tanto di cane da guardia ed una
zona melmosa in cui sprofondiamo fino al ginocchio!
Ceniamo con quattro pizzoli, delle pizze doppie simili a calzoni che per
quanto affamati non riusciamo a finire: ce le facciamo incartare, le
riportiamo in kayak e ci durano fino al giorno dopo...
Ovviamente, c'è una stradina sterrata che costeggia le dune e ci riporta al
campo senza dover affrontare altre traversie!

Lunedì 3 agosto 2015
Ci sveglia il vento, un libeccio vigoroso che da subito tocca punte di 15 nodi.
Per uscire dalla Rada di Portopalo impieghiamo almeno 15 minuti, perché il
vento entra nel porto in maniera apparentemente decisa a fermare la nostra
partenza.
Doppiamo l'isola di Portopalo quando il sole, anche stamane oscurato da
nuvolette sparse, accende le acque dei bassi fondali dello stretto di tutti
i colori possibili. Abbiamo ormai superato l'estremità meridionale della
Sicilia e finalmente volgiamo le prue dei nostri kayak verso nord,
iniziando a risalire la costa ionica della Sicilia.
Fino a Marzamemi, una decina di chilometri oltre, pagaiamo 'gratis', spinti
dal vento.
Penso di fare sosta nel porticciolo e chiedo agli altri: "Che dite, ci
fermiamo a Marzamemi, così facciamo compere?" - "Certo, questo le donne
devono fare!", mi dicono. " Cosa, scegliere il punto di sbarco?, chiedo
ingenua. "No, fare shopping!" , mi rispondono in coro. Dovrei cominciare a
pensare di fare viaggi in kayak con sole donne!
La sosta in paese si arricchisce di birre, dei soliti cremini, di
strepitose granite di fichi e gelsi e... acquisti di bottarga di tonno,
prossima ricetta del cuoco del gruppo.
Oltre Marzamemi e fino ad Avola è tutto un gran divertimento sulle onde
spianate dal vento. Prima al traverso fino all'iIsolino di Vendicari,
dietro il quale riconosciamo la vecchia tonnara, poi al giardinetto ed
infine a poppa piena. Un'ora di puro godimento: per la prima volta riesco a
far surfare il kayak carico da viaggio e le distanze si accorciano come per
magia! Ci scambiano sorrisi continui, ridiamo sulle onde più corpose, e
riprendiamo fiato su quelle meno potenti e... sembriamo quattro bambini in
un parco giochi!
La spiaggia che scegliamo è pubblica, attrezzata ed illuminata: i lampioni
della strada ci tengono compagnia più a lungo della luna...

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