SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

La Sicilia, con il suo sviluppo costiero di poco più di 1000 Km, è la più estesa isola del Mar Mediterraneo.
Abbiamo già pagaiato in inverno l'arcipelago delle Isole Eolie, in estate quello delle Isole Egadi, più altri piccoli tratti di costa nei dintorni di Trapani, Catania e Palermo.
Ora è arrivato il momento di effettuarne il periplo completo: dal 19 luglio al 22 agosto saremo in navigazione attorno all'Isola.
Le percorrenze medie giornaliere sono stimate in circa 32 Km.
Se volete partecipare, anche solo per un periodo, sarete i benvenuti.
Tatiana e Mauro

mercoledì 29 luglio 2015

San Giorgio - Siculiana Marina 30 km) + Siculiana Marina - Marina di Palma (39 km)

Lunedì 27 luglio 2015
Il risveglio sotto l'albero del finto pepe è talmente lento che ci
imbarchiamo a mezzogiorno. Il vento rispetta le previsioni e diventa subito
forza 5, con raffiche 6. Il mare si gonfia e si imbianca e ci fa correre
veloci lungo la costa ricca di spiagge e povera di case. Danilo e Silvio
avevano ragione: qui è tutto talmente bello che verrebbe voglia di piantare
la tenda ad ogni chilometro (anche se c'è divieto di navigazione e sbarco
davanti al resort di Torre Verdura e si premurano di venircelo a dire su un
gommone gigantesco che crea più onde del mare stesso!).
Noi sfruttiamo il vento a favore e col mare al giardinetto in poco più di
due ore copriamo i 18 km che ci separano da Capo Bianco, anche se ad andare
così su e giù tra le onde, secondo me ne abbiamo fatti almeno il doppio. È
la prima volta che i Voyager si trovano in un mare stato 4-5 e la
navigazione si fa impegnativa perché non possiamo mai inserire il pilota
automatico: i Voyager reclamano attenzioni e noi siamo sempre più curiosi
di scoprire ogni loro più piccolo 'segreto'.
Mi viene il batti-cuore soltanto sulle secche antistanti Capo Bianco, cui
forse hanno dato il nome non solo per il promontorio di marna bianchissima
ma anche per l'ampia schiera di cavalloni bianchi che lo circondano oggi.
Ripeto il mio solito mantra rilassante, "è solo acqua che sale e acqua che
scende", a voce alta per coprire il rumore dei frangenti quando precipitano
sulla poppa. Funziona, il mantra e soprattutto il Voyager: basta rilassarsi
e lasciarlo fare, lui corre sicuro su e giù tra le onde, come sapesse
qual'è la rotta più azzeccata ed il punto di sbarco più sicuro. Non ho mai
pagaiato prima su un kayak tanto direzionale ed affidabile. 
La guida dice che sopra il boschetto di eucaliptus c'è Eraclea Minoa ma più
che alle rovine di templi greci siamo interessati al "nostro" mare. Dalla
spiaggia sembra che ogni onda corra obliqua alla riva portandosi dietro un
colore diverso ed il mare è una tavolozza arcobaleno spruzzata di bianco.
I frangenti ci accolgono al nostro imbarco delle cinque del pomeriggio e ci
accompagnano per un altro paio d'ore fino allo sbarco della sera.
La diga foranea di Siculiana Marina è così lunga e alta che ci aspettiamo
un porto di tutto rispetto. Invece, è insabbiato! Insabbiato fin sotto la
statua del santo accanto alla luce rossa d'ingresso! Tutto insabbiato.
Dormiamo sulle dune del porto, protetti dal vento dietro quella stessa
massicciata che nulla ha potuto contro le correnti marine...

Martedì 28 luglio 2015
Un signore del luogo, emigrato prima in Germania e poi in Francia, ci
racconta che il porto di Siculiana Marina, allargato forse una ventina
d'anni fa, si è insabbiato subito, tanto che i lavori non sono mai stati
terminati. "Quello che prendi al mare, il mare se lo riprende", ci dice
rassegnato prima di andarsene.
Anche oggi la navigazione è interessante, col mare di poppa che ci fa
andare (quasi) gratis.
La costa è spettacolare: la torre di Monterosso occhieggia dall'alto sui
faraglioni ai piedi del promontorio di arenaria franosa e rossastra, il
faro di Capo Rosselli sovrasta il capo con due dossi che ricordano le gobbe
di un cammello, la Scala dei Turchi è ancora più bella vista dal mare che
non nelle centomila fotografie scattate da terra.
Facciamo una sosta poco oltre, per riempirci gli occhi del bianco
abbacinante di quelle scalinate arrotondate dal mare prima di affrontare lo
scempio dei grattacieli di Agrigento e Porto Empedocle. Fortuna che il mare
è ancora grosso e ci spinge oltre velocemente.
La costa torna selvaggia qualche chilometro oltre Akragas e vorremmo fare
campo a Punta Bianca, un'altra scogliera di marna bianca. Ma un topolone
che corre sulle scalinate con la coda che ondeggia ad ogni saltello ci fa
cambiare idea e proseguiamo ormai al tramonto alla ricerca di una spiaggia
che non sia somnersa dalle frane come tutte quelle che incontriamo fino al
porticciolo di Marina di Palma. Incredibile ma vero: è insabbiato pure questo!

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