SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

La Sicilia, con il suo sviluppo costiero di poco più di 1000 Km, è la più estesa isola del Mar Mediterraneo.
Abbiamo già pagaiato in inverno l'arcipelago delle Isole Eolie, in estate quello delle Isole Egadi, più altri piccoli tratti di costa nei dintorni di Trapani, Catania e Palermo.
Ora è arrivato il momento di effettuarne il periplo completo: dal 19 luglio al 22 agosto saremo in navigazione attorno all'Isola.
Le percorrenze medie giornaliere sono stimate in circa 32 Km.
Se volete partecipare, anche solo per un periodo, sarete i benvenuti.
Tatiana e Mauro

lunedì 17 agosto 2015

San Gregorio - Torrenova (11 km) + Torrenova - Marina di Caronìa (30 km)

Domenica 16 agosto 2015
Dopo una notte silenziosa e soporifera, ci svegliamo col primo sole delle
sette, che sembra finalmente tornato a splendere dopo giorni di temporali.
Sembra. Poco dopo colazione, infatti, il cielo si rannuvola ed il mare
passa da un vivace verde smeraldo ad un rilassante grigio perla. Oggi non
ho bisogno di riparare gli occhiali per l'ennesima volta, sono ormai
all'accanimento terapeutico, come dice Mauro di alcuni pezzi della mia
attrezzatura, compreso il vestitino che mi accompagna dal 2001 e che ormai
è talmente sfilacciato da non poter sopportare altri rammendi ed altri viaggi.
Almeno non piove.
Capo d'Orlando ci ricorda Tindari, in piccolo, col bel promontorio ed una
striscia di sabbia ai piedi del santuario. Appena raggiunto il faro
rossastro, però, ci accorgiamo che con Tindari non ha altro da spartire,
visto che il lungomare qui è ingombro di frangiflutti, alberghi e traffico.
Ed è così per oltre 10 chilometri!
Il cielo è carico di nuvoloni scuri e nel frattempo il Maestrale cresce, e
con lui anche la risacca a riva.
Da queste parti non esistono porticcioli, le varie barche da diporto
vengono tirate in secca direttamente sulla spiaggia. Verso l'ora di pranzo,
quando il mare s'è popolato di tante pecorelle bianche, scorgiamo una
massicciata alla foce del fiume Zappulla che offre un minimo riparo dalle
onde e rende possibile lo sbarco. Intravediamo le bandiere di quello che da
lontano sembra un campeggio e, visto che scarseggiano i viveri, dopo pranzo
ci mettiamo alla ricerca di un market. Troviamo invece i nostri amici Laura
e Marco che, seguengo la posizione "spot" e armati di binocolo, cercano noi.
La birra è d'obbligo, ed anche un gelato.
Quando torniamo ai kayak, senza provviste ma con una scorta di risate,
capiamo che l'imbarco è oltremodo problematico. Il vento che doveva calare
ha invece rinforzato ed è girato quel poco da annullare il riparo del
frangiflutti. Le onde spumeggianti rompono a riva con tutta la loro potenza
ed ogni frangente, sempre più corposo del precedente, lancia in aria
schiocchi improvvisi e preoccupanti. Le lingue d'acqua lambiscono i nostri
kayak, che avevamo tirato in secca fin quasi a metà spiaggia. Contiamo i
secondi tra un treno d'onde e l'altro: non sono mai sufficienti a farci
uscire dalle secche, ricoperte da altri frangenti...
Non ci resta che rimandare l'imbarco.
Marco si offre di guidare fino al bel paesino che scorgiamo arroccato su un
cucuzzolo dei Monti Ebrodi, San Marco d'Alunzio, tutto tornanti, case a
strapiombo e viuzze lastricate. Ceniamo ad un'ora inglese con arancini al
pistacchio, teglie di focaccia e "lattupitta", il tipico pane fritto
locale, servito con prosciutto e mozzarella. Da leccarsi i baffi!
Montiamo le tende sul campo da tennis circondato da oleandri e abbandonato
come il villaggio turistico tutti all'intorno.
Una stellata straordinaria prende il posto dei nuvoloni e tutta la pioggia
cade sul campeggio di Laura & Marco...

Lunedì 17 agosto 2015
Oggi che potevamo dormire fino a tardi, all'ombra degli oleandri, ci tocca
puntare la sveglia alle sei. Il vento è calato, le onde pure, ed è meglio
per noi prendere il mare quanto prima e lasciare questo posto...
L'imbarco è impegnativo ma molto più semplice di quanto si prospettava
ieri, tanto che riusciamo a farlo in autonomia. Alle 8,30 siano in kayak,
alle 8,40 finiamo di svuotare il mio pozzetto dall'acqua (ho mancato ancora
una volta il sincrono con l'onda!) e alle 10,30 entriamo nel mezzo strano
finto porto di S.Agata di Militello, 10 chilometri più in là.
Sosta per la spesa e per la seconda colazione, poi avanti ad oltranza.
La costa sarebbe anche bella, con lunghe spiagge di ciottoli all'ombra di
piante lussureggianti, ma la risacca ci costringe a pagaiare al largo, e da
lontano scorgiamo soltanto i piloni degli "scavalcavalle" di ferrovia,
statale ed autostrada... Ed i nuvoloni che si addensano prima sui monti e
poi sul mare.
Mauro si lamenta: "Mi sto abbioccando", ed io "Vuoi che ti racconti una
storia?" - "No, preferisco contare le onde" - "Ah, bello, a quanto stai?" -
"A due!"
Laura e Marco ci raggiungono a Marina di Caronìa appena sbarcati tra ondone
che si son mangiate la spiaggetta. Tiriamo i kayak in secca con gran fatica
perché il dislivello è notevole e per fortuna corrono ad aiutarci un paio
di ragazzi. Ceniamo tutti insieme al baretto vicino e montiamo le tende su
granelli di sabbia grandi come uova di dinosauro al ritmo di "Staying Alice" & "L'estate sta finendo"...

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