SUMMER SEA KAYAK EXPEDITION

La Sicilia, con il suo sviluppo costiero di poco più di 1000 Km, è la più estesa isola del Mar Mediterraneo.
Abbiamo già pagaiato in inverno l'arcipelago delle Isole Eolie, in estate quello delle Isole Egadi, più altri piccoli tratti di costa nei dintorni di Trapani, Catania e Palermo.
Ora è arrivato il momento di effettuarne il periplo completo: dal 19 luglio al 22 agosto saremo in navigazione attorno all'Isola.
Le percorrenze medie giornaliere sono stimate in circa 32 Km.
Se volete partecipare, anche solo per un periodo, sarete i benvenuti.
Tatiana e Mauro

sabato 15 agosto 2015

Tindari - Tindari (10 km) + Tindari - San Gregorio (31 km)

Venerdì 14 agosto 2015
Dopo tre giorni di temporali, oggi che è finalmente tornato il bel tempo
decidiamo di star fermi nello stesso posto: trascorriamo una giornata di
completo relax e, non riuscendo a stare lontano dai kayak, scegliamo di
"scogliettare" lungo la Riserva Naturale di Tindari.
In ottima compagnia.
Laura e Marco sono in campeggio a Marinello, a due passi dalla riserva.
Avrebbero dovuto pagaiare insieme a noi per due settimane, da Milazzo a
Palermo, ma la schiena di Marco non ha gradito il programma e lo ha
bloccato a terra da diverse settimane, forse da quando ha finito di
studiare il viaggio e di scegliere i punti di possibile sbarco di
quest'ultimo tratto (li stiamo usando con profitto ad ogni tappa, come se
fosse anche lui in viaggio con noi!). Oggi però i dolori sembrano
accettabili (ma forse no) e tutti e due si uniscono al gruppo di
esplorazione delle varie calette della riserva, che si susseguono tra
faraglioni de archi naturali poco oltre la famosa lingua di sabbia che
circonda i laghetti salmastri di Marinello. Ci raggiungono in kayak anche
Francesco ed il suo amico Nuccio. Con Francesco avevamo da tempo concordato
un baratto per me assai vantaggioso: una bellissima conchiglia "argonauta"
per un corso di eskimo. Pensavo non saremmo mai riusciti a rispettare il
contratto ma questa giornata di pausa casca a fagiolo. E pure la caletta
scelta per la lunga sosta del pranzo, lunga abbastanza per giocare in acqua
ed imparare a... fare capriole dal kayak!
Rientriamo al campo base e trascorriamo anche il resto della serata in
ottima compagnia, cenando in uno dei ristorantini che dall'alto della rocca
di Tindari si affacciano sul mare (ma non riusciamo a scorgere i nostri kayak).
L'unica nota negativa della giornata sono i lunghi e chiassosi
festeggiamenti della vigilia di ferragosto, con falò in spiaggia, "lanterne
volanti" e fuochi d'artificio, che pure sarebbero tutte cose gradevoli, se
non fosse per la musica sparata a tutto volume e per le urla di questa
beata gioventù che si ubriaca fino all'alba... forse stiamo diventando
vecchi, ma noi abbiamo bisogno di dormire!

Sabato 15 agosto 2015
Facciamo colazione con la rituale granita di caffè con panna e brioche per
riprenderci dalla notte insonne e calibriamo l'imbarco sull'arrivo in
spiaggia dei primi bagnanti caciaroni. Scappiamo quando una combriccola di
ragazzini urlanti iniziano a sguazzare davanti ai nostri kayak ed i
genitori li rimproverano urlando testualmente "Ma perché urlate?!".
I primi 12 chilometri sono tutti controvento e subito dopo Capo Tindari ci
avvicina il gommone della Guardia Costiera, l'unica imbarcazione oggi in
mare, per suggerirci di pagaiare più vicino alla costa. Volevamo "tagliare"
su Saliceto, seguendo le indicazioni di Dario, ma ci tocca costeggiare
Patti Marina ed i suoi "ospedali psichiatrici" costruiti fin sotto i piloni
dell'autostrada...
Dopo tre ore di sudore&fatica raggiungiamo Dario e la sua famigliola,
raccolta all'ombra di due ombrelloni di foglie di palma, giusto in tempo
per evitare l'ennesimo minaccioso temporale estivo, che anche oggi sembra
intenzionato a raggiungerci. I nuvoloni neri chiudono il cielo ed il vento
gira di 180°, ma solo fino a quando non decidiamo di risalire in kayak (in
ragione della famigerata legge di Murphy del canoista, secondo cui il vento
soffia sempre in direzione contraria alla rotta scelta!).
Scampiamo il temporale, che torna verso Tindari ad infastidire Laura&Marco,
ed anche se avevamo deciso di accorciare le tappe da 33 a 25 chilometri,
oggi ci tocca pagaiare oltre Capo Calava' e fin quasi a Capo d'Orlando
perché le onde gonfiate dal Maestrale formano un bel dumping, in cui
rotolano esemplari umani giovani ed adulti, all'apparenza contenti di farsi
sbatacchiare sulla battigia dai riccioli spumeggianti del mare.
Passiamo lo scoglio di Brolo, che sembra voler duplicare quello di Patti
del golfo precedente, e ci accampiamo appena dopo il tramonto su una bella
spiaggia di sabbia bianca e fine, sotto la ferrovia ed il cielo stellato.

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